Contattaci: 0810093098
Seguici su  
24 ottobre 2017
Stai sbagliando le tue campagne a pagamento su Facebook?!

6 Errori da evitare per campagne Facebook di successo

 In questo pezzo vogliamo tradurre un articolo molto significativo in termini di campagne Facebook, che spiega quali sono gli errori da evitare per ottenere campagne efficaci, cercheremo in ogni caso di metterci del nostro visto che abbiamo una considerevole esperienza in merito perché quotidianamente per i nostri clienti realizziamo campagne pubblicitarie Facebook di successo.

Non è raro vedere aziende che si improvvisano pubblicitari e creano delle inserzioni che fanno letteralmente rabbrividire, sotto il piano dei contenuti e/o della forma, ma i costi delle Facebook Ads oltre che gli sforzi di altra natura fatti per metterle in atto possono anche essere vanificati da una serie di errori che sono molto meno appariscenti e soprattutto più comuni di quanto si pensi, vediamoli.

Mancato Uso del Pixel di conversione

Non tracciare gli eventi che avvengono su un sito web, significherebbe non avere idea di cosa vi accada, quanti utenti vedano le pagine del sito, quanti inizino un acquisto o aggiungano prodotti al carrello, quanti portino a compimento l’acquisto vero e proprio e così via.

Ciò è fondamentale per 2 aspetti, uno è quello relativo al monitoraggio dell’annuncio della campagna su Facebook che si sta attuando, come sapere infatti quali annunci hanno generato vendite, contatti o altre tipologie di conversioni senza tracciare gli eventi?

In secondo luogo senza un pixel di conversione non possono essere creati pubblici personalizzati o simili partendo dai dati che il pixel ha tracciato sul sito web: esempio gli utenti che abbiano visitato una certa Url, che siano stati attivi per un certo tempo sul sito o che abbiano effettuato una certa azione.

Utilizzare solo gli acquisti come metrica di successo

Questo è un errore frequentissimo, fossilizzarsi e focalizzarsi esclusivamente sulle vendite.

E’ evidente che il più delle volte il fine ultimo di un’attività di questo tipo sia la vendita, ma neanche questo è sempre vero (pensiamo solo all’acquisizione di contatti o alla creazione di valore per il brand), tuttavia non si può pensare di creare una campagna Facebook e vendere il giorno dopo.

Questo perché esiste una fase di apprendimento, sia da parte di Facebook stesso che tara e ottimizza gli annunci, sia da parte di chi crea la campagna: immagini, copy, posizionamenti e target sono variabili che vanno continuamente testate e affinate.

Guardare anche ad altre tipologie di dati, può essere un fattore, eccoli:

CPM - costo per raggiungere 1000 persone nel pubblico selezionato;

Tasso di conversione - la percentuale di persone che hanno convertito verso l’obiettivo stabilito dopo aver visto un annuncio;

CPC - il costo per clic, o quello che costa guidare il traffico verso il proprio sito web con il pubblico scelto;

CTRclick through rate, la percentuale di volte in cui viene vista l’inserzione e avviene un click sulla stessa;

Punteggio di rilevanza  –  Quanto cioè un annuncio particolare sia affine al pubblico cui è stato scelto di mostrarlo, basato su un punteggio da 1 a 10.

Non utilizzare le custom audience

Le custom audience o pubblico personalizzato su fb, come già detto in precedenza, rappresentano una risorsa rilevante per ottenere risultati significativi con una Facebook Ads.

Oltre al Pubblico salvato (quello che risulta da interessi e dati demografici), al Pubblico simile (che Facebook sulla base del proprio algoritmo è in grado di estrarre a partire da un pubblico salvato o da altre fonti), il Pubblico personalizzato è quello che è più vicino alla propria attività, perché in qualche modo vi ha già interagito e di conseguenza è più interessato e più reattivo agli annunci.

Un pubblico personalizzato può essere creato sulla base delle seguenti logiche:

-          File di clienti;

-          Traffico del sito web;

-          Attività nell’app;

-          Attività offline;

-          Interazioni con la pagina Facebook o con il profilo Instagram;

 

Utilizzare un unico annuncio per ogni posizionamento

Una delle impostazioni che Facebook mal contempla è quella di creare annunci specifici per ognuno dei molteplici posizionamenti che la piattaforma pubblicitaria di Zuckerberg mette a disposizione degli inserzionisti, anzi suggerisce specificamente di fare l’opposto.

Creare un’unica tipologia di annuncio per posizionamenti anche diametralmente diversi tra loro, può significare solo che per quei posizionamenti l’annuncio risulterà errato, sfasato o incompleto.

Sia a livello di copy (soprattutto in termini di lunghezza dell’annuncio) che in quelli di formati di immagini, avere specifici contenuti per la colonna di destra dei pc ovvero per instagram o ancora per il feed notizie mobile può risultare una strategie vincente.

 

Utilizzare un pubblico troppo ampio o troppo stretto

Le possibilità che Facebook fornisce in termini di targetizzazione sono notevoli, soprattutto sono uniche per il fatto che ci permettono di segmentare il pubblico per interessi, anche molto specifici.

Bisogna però essere capaci di riuscire a capire quali sono i reali interessi del pubblico cui son rivolti gli annunci senza allargare eccessivamente ed inutilmente la platea.

Creare un pubblico troppo ampio può essere infatti molto controproducente, perché si raggiungeranno anche utenti non interessati al proprio prodotto, si convoglieranno sul sito web utenti che non faranno che aumentare la frequenza di rimbalzo e penalizzare il posizionamento organico del sito, oltre ad aver speso male il budget.

E’ vero però anche il contrario, perché un pubblico eccessivamente ristretto non sempre consente di raggiungere il successo sperato, ed in certi casi partendo da un pubblico ridotto, si è costretti a spendere di più per rendere ‘caldo’ un determinato contatto facente parte di quel gruppo.

Un numero ideale non esiste, esso dipende da molti fattori tra cui il mercato di riferimento, il prodotto o servizio da pubblicizzare, la posizione lungo il funnel di conversone, ecc.

Convogliare il traffico verso una landing incoerente rispetto al messaggio dell’annuncio

Non è così difficile imbattersi in annunci che pubblicizzino qualcosa che poi non si riesce a rinvenire nella pagina di destinazione, frustrando chi clicca e impedendo la conversione desiderata, aumentando frequenza di rimbalzo e peggiorando altre metriche che google utilizza per il posizionamento organico.

Un’inserzione di prodotto deve condurre alla pagina di prodotto o ad una pagina affine in cui quel prodotto sia presente, non può certo portare alla home del sito!

Migliorare sempre

Il segreto per le Facebook Ads è capire cosa non funziona e migliorarlo, andare per tentativi e miglioramenti continui ed usare ciò che si è imparato per ottimizzare le inserzioni successive e renderle sempre migliori già in partenza, tuttavia ogni inserzione ha sempre bisogno di essere monitorata e perfezionata, sempre.