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11 luglio 2017
La Gamma Dinamica, questa sconosciuta!

Vi è mai capitato di fare una fotografia alla vostra fidanzata con uno splendido tramonto alle spalle? Sicuramente! E quasi sempre succede che nella fotografia il soggetto sarà nero e il tramonto si vedrà benissimo oppure che il soggetto si vedrà benissimo e lo sfondo risulta bianco.
Ogni volta l'esclamazione è sempre la stessa: "ma io non lo vedo così, perché la foto viene così male"?

La risposta sta nella GAMMA DINAMICA.

Cos'è la gamma dinamica? È la capacità di “registrare” ( o per semplificare posso dire “vedere”), in una scena, livelli di luminosità molto distanti tra di loro e catturare, senza la perdita di dettagli, sia zone con forte luce che zone in completa ombra.
L’occhio umano è una “macchina meravigliosa” infatti riesce senza problemi a “vedere”  contemporaneamente situazioni di forte luce e di forte ombra! Provate, in una stanza, a guardare fuori dalla finestra in una giornata molto soleggiata: riuscirete tranquillamente a distinguere le nuvole, il cielo e tutti i dettagli esterni e contemporaneamente tutte le zone in ombra della vostra stanza!

È la stessa cosa che accade osservando una persona in controluce: vedete bene il soggetto e lo sfondo illuminato senza alcun problema.
Questa capacità dell’occhio umano, purtroppo, non è la stessa dei dispositivi elettronici che acquisiscono immagini: macchine fotografiche compatte, reflex, cellulari, tablet ecc.Infatti, l’occhio ha una GAMMA DINAMICA molto estesa (capace di “vedere” contemporaneamente luci ed ombre) mentre un sensore fotografico una gamma dinamica molto ridotta!

Di conseguenza, non riuscendo a registrare correttamente sia le luci molto forti che le ombre molto nette di una scena, (in una situazione di gamma dinamica molto estesa, e cioè presenza di forti luci e ombre molto nette nella foto) il fotografo dovrà scegliere quale parte dell’immagine far “vedere”!
Nell’esempio fatto prima dovrà scegliere se “salvare” il paesaggio al tramonto e quindi rendere scuro il soggetto oppure far vedere bene il soggetto rendendo il paesaggio bianco “irreversibilmente bruciato”.
Infatti le zone bianche che risulteranno irreversibili vengono definite bruciate (o bianco bruciato) mentre le zone nere (o relativamente troppo nere) vengono definite come “ombre chiuse” o “neri chiusi”.

È più corretto, quindi, dire che il fotografo dovrà scegliere dove ESPORRE decidendo così quale area dell’immagine “salvare”.
Ma allora come si fa a fotografare in situazioni dove c’è una gamma dinamica così estesa?
C’è bisogno di strumenti di supporto per aiutare il sensore della macchina fotografica.

Nell’esempio del controluce è possibile usare un flash per illuminare il soggetto oppure un pannello riflettente che illumini le zone in ombra.
In altri casi si può ricorrere ad “aiuti” tecnologici in fase di elaborazione delle immagini al pc (post produzione). Infatti spesso si sceglie di ESPORRE SULLE LUCI (cioè di far vedere bene le luci) sacrificando le ombre e poi con un software si SCHIARISCONO LE OMBRE rendendo la fotografia più simile a ciò che abbiamo visto con l’occhio.

Un’altra tecnica è l’HDR che significa HIGH DYNAMIC RANGE che è un modo software di estendere la gamma dinamica. Vi siete mai chiesti a cosa serve l’opzione HDR sul vostro iPhone quando fate le foto? Sapete solo che premendolo vengono meglio. Ecco attivando l’HDR il cellulare farà due scatti con due diverse esposizioni, una sulle luci ed una sulle ombre e le fonderà per darvi un risultato più gradevole e più simile a ciò che vedete ad occhio nudo.
L’HDR, con le reflex, è fatto scattando più immagini con esposizioni diverse che poi vengono fuse in post produzione utilizzando dei software specifici.

In tutta onestà, comunque, se non si dispone di attrezzature particolari o non si ha l’esigenza di scattare delle fotografie specifiche, vi conviene sempre evitare scatti in controluce, cercando situazioni di gamma dinamica non molto estesa, così da non mettere in difficoltà la vostra reflex o il vostro smartphone.

Raffaele Maiorino